mercoledì 19 dicembre 2018


DRAW MY CHILDHOOD pt.1

Quando ero bambino, come quasi tutti i bambini, anche io prendevo in mano una riga, che rigorosamente doveva essere di 50 /60 cm; perché quelle erano le migliori, lo sanno tutti facendola diventare una spada. Quelle di lunghezza inferiore non andavano bene.
Tutto felice alzavo la mia riga verso l’alto e cominciavo a viaggiare con l’immaginazione. In molti immaginano di essere dei ninja, degli spadaccini, o altro ancora. Io, immaginavo di essere un guerriero. Uno di quelli medioevali. Un valoroso eroe pronto a sconfiggere tutti i nemici che si paravano davanti. Mi divertivo un sacco.
Agitavo la spada correndo dentro casa sconfiggendo temibili draghi, enormi orchi uscendone sempre vincitore.
Mi immaginavo di avere un bellissimo mantello color rosso porpora a ricoprire le spalle, guanti e stivali in pelle, un elmo a protezione del capo e la spada/riga indistruttibile nella quale era incastonata la “magia degli eroi”… avevo un sacco di fantasia, devo ammetterlo..
Ricordo anche le grida di mia madre quando mi urlava di stare attento a non rompere nulla dentro casa.
Poi un giorno qualcosa si ruppe. La riga. Non piansi. Ero pronto. Ne avevo un’altra nascosta nella mia cameretta pronta per ogni evenienza. E così sguainando la spada/riga dal suo fodero posto sul mio fianco ricominciai a giocare in quei giorni che a pensarci oggi, erano davvero spensierati e felici.


venerdì 14 dicembre 2018

                  da oggi  Maermi- l'anima eterea ( a cui ho avuto il piacere di partecipare con i miei disegni) è disponibile all'acquisto! 

https://www.mondadoristore.it/search/?tpr=10&g=maermi&bld=15&swe=N

Risultati immagini per maermi l'anima eterea

domenica 7 ottobre 2018

martedì 29 maggio 2018

PRESENTAZIONE





Anno 2680
12° giorno del mese del Toro

Sono passati due anni da quando sono stato scelto come contenitore e portato su quest’ isola.
“L’isola sacra di Farnat ”, che nella lingua antica del mio popolo vuol dire l’isola sacra dei portatori di sventura..già, perché è questo che sono diventato..un portatore del male.
Sono stati i Grandi Saggi che hanno voluto me come successore all’ultimo contenitore, mio nonno.
Mi chiamo Shiido, ho 7 anni e sono un discendente della casata Momori, una delle prime casate, nonché una delle più nobili e importanti cofondatrici del villaggio in cui abitavo. Nonostante questo sono stato esiliato su quest’isola completamente abbandonato e solo, perché in fondo dalla mia nascita è sempre stato questo il mio destino.
Certo, su quest’isola non mi manca niente; ho cibo e acqua in quantità.. abito nella  casa dove ha vissuto mio nonno prima di me, e suo nonno prima di lui. Ci sono infinite porte che nonostante sia qui da due anni non ho ancora avuto modo di aprire per esplorarne l’interno. La stanza più importante è quella dei Testi Sacri di Farnat, completi anche di vari diari e resoconti di chi mi ha preceduto.
Ho avuto modo di leggerne qualcuno e tutti hanno alcune pagine nelle quali vengono descritte le medesime cose. Tutti con  lo stesso marchio, un segno riconoscibile che ci portiamo dietro dal giorno in cui diventiamo “ Ahrat” ovvero contenitori e veniamo esiliati lontano dai nostri cari, dai nostri affetti, dal nostro popolo e dal mondo intero.
Già perché quello che abbiamo dentro di noi è instabile, fa paura e nessuno ci vorrebbe vicino.
“Ryoubi “. Questo è come lo chiamiamo. Nella lingua antica significa”demone inquieto”.
Noi siamo chiamati a farlo tacere opprimendolo nel nostro corpo affinchè non faccia del male al mondo.
Se stai leggendo questo diario vuol dire che sei il nuovo Ahrat. Non sarà facile, ma non dimenticare mai la missione che il nostro popolo ha affidato noi.
-Shiido-

sabato 20 gennaio 2018

RACCONTI D'INFANZIA pt.1






RACCONTI D’INFANZIA  pt.1

Quand’ero bambino, vi parlo dei tempi delle elementari, come tutti i bambini ho attraversato varie fasi.

Una di queste riguardava quello che avrei voluto fare da grande. Un giorno, a scuola, stavamo studiando il medioevo con la maestra Elena, la maestra più temuta dall’intera classe. Quando entrava lei, tutti noi che un secondo prima stavamo facendo la guerra mondiale, lanciandoci di tutto, tra cancellini sporchi di gesso a borsellini pieni di matite colorate che nel loro tragitto aereo ,dato che il portamatite era aperto, uscivano fuori  provocando una pioggia color arcobaleno di matite colorate miste a temperamatite e gomme da cancellare, non poche volte, si vedevano volare anche cestini della spazzatura o zaini. Quest’ultimi molto volentieri schizzavano fuori dalla finestra che era un piacere.

Però, appena entrava in classe la maestra Elena; tutti eravamo in rigore silenzio, non una parola usciva dalle nostre bocche se non: BUONGIORNO, MAESTRA!  In coro, manco fossimo l’antoniano dello zecchino d’oro.

Come dicevo prima, in queste lezioni di storia sul medioevo, che mi affascinava e tutt’ora continua ad affascinarmi; tra castelli, cavalieri, giullari,re e regine , insomma tra tutte queste figure una in particolare,che raramente viene presa in considerazione,a me aveva colpito : il CANTASTORIE.

(che non è il giullare di corte, sia chiaro! eh,no!)

Il cantastorie era quello che andava in giro di paese in paese a raccontare miti e leggende mischiate a imprese vere di cavalieri che uccidevano draghi, di principesse in pericolo, di vittorie di guerre ottenute all’ultimo respiro. Pensai che fosse davvero bello raccontare storie e far divertire grandi e piccini usando solo l’immaginazione e inventando mischiando la realtà.  

Questa fase durò un bel po’ di tempo, almeno fino a quando trovai un altro lavoro che credevo fosse interessante e affascinante, ma questa è un'altra storia.
Nonostante siano passati ormai parecchi anni da quando ero quel bambino spensierato e un po’ stupidotto che voleva fare il cantastorie,mi accorgo che oggi in qualche modo è quello che sto provando a diventare.

Chi scrive e disegna fumetti , è un po’ un cantastorie. Tutti e due raccontano storie, che siano d’avventura o romantiche o di qualsiasi altro genere, tutti e due raccontano delle gesta dei loro protagonisti esaltandoli facendoli diventare dei miti. Uno raccontava facendo usare l’immaginazione alle persone, l’altro racconta anche attraverso le immagini. Credo siano molto simili.


Nonostante tutti questi anni, alla fine senza quasi rendermene conto, sto ancora cercando di diventare un cantastorie e non solo un fumettista.