sabato 20 gennaio 2018

RACCONTI D'INFANZIA pt.1






RACCONTI D’INFANZIA  pt.1

Quand’ero bambino, vi parlo dei tempi delle elementari, come tutti i bambini ho attraversato varie fasi.

Una di queste riguardava quello che avrei voluto fare da grande. Un giorno, a scuola, stavamo studiando il medioevo con la maestra Elena, la maestra più temuta dall’intera classe. Quando entrava lei, tutti noi che un secondo prima stavamo facendo la guerra mondiale, lanciandoci di tutto, tra cancellini sporchi di gesso a borsellini pieni di matite colorate che nel loro tragitto aereo ,dato che il portamatite era aperto, uscivano fuori  provocando una pioggia color arcobaleno di matite colorate miste a temperamatite e gomme da cancellare, non poche volte, si vedevano volare anche cestini della spazzatura o zaini. Quest’ultimi molto volentieri schizzavano fuori dalla finestra che era un piacere.

Però, appena entrava in classe la maestra Elena; tutti eravamo in rigore silenzio, non una parola usciva dalle nostre bocche se non: BUONGIORNO, MAESTRA!  In coro, manco fossimo l’antoniano dello zecchino d’oro.

Come dicevo prima, in queste lezioni di storia sul medioevo, che mi affascinava e tutt’ora continua ad affascinarmi; tra castelli, cavalieri, giullari,re e regine , insomma tra tutte queste figure una in particolare,che raramente viene presa in considerazione,a me aveva colpito : il CANTASTORIE.

(che non è il giullare di corte, sia chiaro! eh,no!)

Il cantastorie era quello che andava in giro di paese in paese a raccontare miti e leggende mischiate a imprese vere di cavalieri che uccidevano draghi, di principesse in pericolo, di vittorie di guerre ottenute all’ultimo respiro. Pensai che fosse davvero bello raccontare storie e far divertire grandi e piccini usando solo l’immaginazione e inventando mischiando la realtà.  

Questa fase durò un bel po’ di tempo, almeno fino a quando trovai un altro lavoro che credevo fosse interessante e affascinante, ma questa è un'altra storia.
Nonostante siano passati ormai parecchi anni da quando ero quel bambino spensierato e un po’ stupidotto che voleva fare il cantastorie,mi accorgo che oggi in qualche modo è quello che sto provando a diventare.

Chi scrive e disegna fumetti , è un po’ un cantastorie. Tutti e due raccontano storie, che siano d’avventura o romantiche o di qualsiasi altro genere, tutti e due raccontano delle gesta dei loro protagonisti esaltandoli facendoli diventare dei miti. Uno raccontava facendo usare l’immaginazione alle persone, l’altro racconta anche attraverso le immagini. Credo siano molto simili.


Nonostante tutti questi anni, alla fine senza quasi rendermene conto, sto ancora cercando di diventare un cantastorie e non solo un fumettista.